Le coordinate della felicità – Gianluca Gotto
Recensione
Info:
Estratto:
“Non sapevo che avrei svolto una decina di lavori, tutti molto differenti l’uno dall’altro, tra l’Italia, il Canada, l’Australia e… il mondo intero. Non sapevo che avrei abbandonato gli studi accademici per immergermi nell’antica arte della panificazione, né che avrei lavorato prima in un locale che si affacciava sull’oceano indiano e poi dentro a un’ affollata pizzeria nel centro di Vancouver. Incredibilmente, quel giorno di pochi anni prima, mentre uscivo di casa sotto la pioggia di Torino, non sapevo neppure che mi piacesse viaggiare. Ma, più di tutto, non avrei mai creduto che mi sarei ritrovato a Chiang Mai a osservare un tramonto con la donna della mia vita sentendomi finalmente libero e vivo. Se me lo avessero detto, non ci avrei creduto.”
Recensione:
Le coordinate della felicità è uno di quei libri che va letto, che tu sia o no un viaggiatore o che tu sia soddisfatto o no della tua vita.
Gianluca Gotto racconta il suo cambio vita in prima persona; il suo percorso per trovare quella felicità tanto ambita.
Una città grigia e un lavoro insoddisfacente lo portano a fare una scelta coraggiosa: abbandonare quello che gli altri si aspettavano da lui, e cominciare a decidere per se stesso e per la sua felicità, rendendo il viaggio uno stile di vita.
Gianluca Gotto riesce, in questa sua autobiografia a rispondere a tutte quelle domande che tutti noi ci siamo posti almeno una volta:
“E’ questo il futuro che mi aspetta?”
“Sono davvero felice?”
Le risposte a queste domande hanno portato l’autore, prima in Australia, poi in Canada, insieme a Claudia, la sua compagna di vita con la quale ha condiviso questo grande cambiamento.
Gotto non esalta la vita da nomade come una passeggiata tutta in discesa, ma al contrario si sofferma a raccontare anche gli aspetti negativi, gli insuccessi e le difficoltà che questa scelta ha portato.
Questo non è un libro che ti insegna a mollare tutto e scappare dall’altra parte del mondo, al contrario: è un libro di consapevolezza interiore e ti lascia inevitabilmente un punto interrogativo sul quale soffermarti.
Personalmente ho trovato lo stile di scrittura abbastanza semplice e scorrevole, nessun capitolo noioso o rallentato dal susseguirsi di avvenimenti, anzi, c’era sempre quella spinta a continuare a leggere le pagine successive.
La presenza di Claudia, se pur in secondo piano rispetto al racconto e alle emozioni espresse dall’ autore, si percepisce positivamente come colonna portante di ogni scelta presa durante tutto il racconto.
Lo consiglio? Assolutamente sì.
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